martedì 29 ottobre 2013

Approfondimento sulla tassonomia dei nuovi attacchi da sci - Deepening on the taxonomy of the new ski bindings

Dopo aver realizzato il video andiamo più nel dettaglio a vedere di cosa sono composti questi attacchi da sci della Salomon. I pezzi sono molti di più e di materiali diversi, andremo ad analizzare le nuove parti senza essere ripetitivi sui componenti che sono già stati visti e spiegati.



Guardiamo ora le parti attraverso foto più dettagliate.


Lo smontaggio di questo particolare tipo di attacchi è arrivato sino allo sci, troviamo i pezzi 1 e 2 che si vanno ad inserire nella parte più vicina allo sci vero e proprio e che servono per mantenere gli attacchi fissi. Possiamo vedere che il pezzo 1 è in materiale plastico mentre il pezzo 2 in materiale metallico, probabilmente in acciaio inossidabile in quanto, pur avendo usato gli sci per parecchio tempo e che quindi sono stati più volte sottoposti ad acqua e neve, il pezzo non è arrugginito. I due pezzi sono tenuti assieme da due viti che vediamo indicate con il numero 3.



Vediamo ora più nel dettaglio il puntale (4) di cui abbiamo già parlato in precedenza, a differenza del precedente questo puntale è in metallo successivamente colorato con una vernice metallizzata, mentre il primo era in plastica. Troviamo tre nuove parti ovvero la scocca (5) in plastica che protegge una parte esposta del meccanismo e il vetrino numerato (7) in cui sono segnati i numeri per la regolazione degli attacchi (per approfondimenti su questa parte guardare qui). A mantenere insieme il puntale la scocca e il vetrino troviamo un'unica vite torx (8).



Tutte i componenti dall'11 al 22 vanno a comporre la base su cui il puntale si va a fissare e successivamente viene montato sullo sci. Della barra centrale (10) abbiamo già parlato. Il componente 11 in metallo è la parte che va a contatto con lo sci su di esso viene montato il componente 12 in plastica, su questo vengono incastrati i componenti dal 13 al 21. Tra i pezzi più interessanti troviamo il 14, 15. 16 che montati assieme sopra il pezzo 13 vanno a formare un meccanismo basculante che facilita l'uscita dello scarpone in caso di caduta. Anche i pezzi dal 18 al 21 sono montati sul componente 13, questi però creano una leva che se sollevata fa scorrere l'attacco sulla barra centrale per regolare l'altezza. Tutto è fissato assieme (compreso il puntale) con delle viti a croce (22).



Le parti dal 23 al 28 fanno invece parte della base della talloniera, come per il puntale si ha una base in metallo (27) alla quale verranno fissati 23, 24, 25. Sul pezzo 25 ritroviamo il meccanismo di leva per far scorrere l'attacco e regolarlo che si aveva anche sul puntale. Anche qui tutto è tenuto assieme da delle viti a croce (28).



Passiamo ora allo skistopper (30) di cui abbiamo già parlato nel post sul precedente attacco, questa volta però è fissato alla placca di metallo (27) mediante una vite a croce (30).



In fine la talloniera (32), anche di questo componente abbiamo già parlato. Sono presenti anche qui due molle una inserita all'interno (33) e una inserita al di sotto della talloniera (36). All'interno della prima molla vi è un pezzo (34) che va a contatto con la vite di regolazione posteriore (35) (già vista in precedenza). Un ulteriore pezzo è il 31 dotato di una parte a punta a cui attorno si va ad alloggiare la molla 33. 

lunedì 28 ottobre 2013

Un altro attacco da sci - Another ski binding

Un altro attacco da sci che proponiamo è l'attacco da discesa libera della Salomon. Molto più complesso di quello della Fischer precedentemente analizzato, è composto di più pezzi e materiali. Di seguito il video dello smontaggio e a breve la descrizione dei vari componenti di cui è composto.

giovedì 24 ottobre 2013

Abbecedario - Primer

A come ATTREZZATURA
 

B come BILGERI

C come COMPETIZIONE

D come DIVERTIMENTO

E come ENERGIA

F come FISCHER

G come GIGANTE

H come HEAD

I come INVERNO 

L come LAMINA

M come MOLLE

N come NEVE

O come OLIMPIADI

P come PESO

Q come QUALIFICAZIONE

R come REGOLAZIONE

S come SLALOM

T come TENSIONI

U come UOVO

V come VELOCE

Z come ZDARSKY
 

sabato 19 ottobre 2013

Gli sci nei fumetti - The skis in the comics

Vediamo ora come vengono visti gli sci e gli attacchi all'interno dei fumetti, che significati prendono e quale valore gli si attribuisce.

La Walt Disney nelle storie di Paperino e Qui, Quo, Qua, attribuisce allo sci un sinonimo di Natale. A Natale nevica, ci sono le vacanze e allora perché non andare a fare una bella vacanza in montagna?



Nel fumetto di Richie Rich invece vediamo lo sci come divertimento, ma un divertimento portato ai limiti dell'inverosimile, un divertimento spericolato e che non bada a spese.



In Patsy Walker invece si associa la sciata in montagna alle baite, dove si è riscaldati dal fuoco del camino e dove si possono gustare delle bollenti cioccolate calde, e perché no trovare anche l'amore. 



In Laugh come in Richie Rich si può notare un grande divertimento, questo divertimento però è diverso è uno svago tra amici che sciano ripresi da una videocamera ma purtroppo la sciata non va a buon fine e tutti cadono, facciamoci quattro risate!


La pratica di riprendere con una telecamere le sciate si è sempre più diffusa negli ultimi anni, anche grazie all'invenzione delle GoPro, piccole videocamere praticamente indistruttibile che resisto ad urti e acqua, dotate di supporti per essere messe sopra i caschi e riprendere dalla prospettiva dello sciatore la discesa della pista o le acrobazie che si effettuano sulla neve. 



Chiudiamo questa piccola parentesi sulla GoPro e riprendiamo a parlare del mondo dei fumetti e dell'animazione. In un breve corto della Walt Disney troviamo Pippo alle prese con l'arte dello sciare, il narratore spiega equipaggiamento e varie discipline e tecniche di sci ma, è inutile dirlo, Pippo fa tutt'altro facendo sorridere gli spettatori. 

venerdì 18 ottobre 2013

Gli attacchi da sci analizzati - The ski bindings analyzed

Gli attacchi che andremo ad analizzare in ogni loro componente o quasi sono degli attacchi della Fischer da utilizzare per lo sci alpino.


Andiamo ora ad individuare più nel dettaglio tutte le parti i cui è composto l'attacco.

1. Puntale - Toe Piece
Il puntale è la parte anteriore dell'attacco da sci, per essere calzato, lo scarpone, viene prima incastrato su questa parte e successivamente con una pressione sulla talloniera (che vedremo in seguito) viene incastrato sull'attacco. Sul puntale troviamo una scala graduata (con la relativa tacca di riferimento) ed il meccanismo di taratura (una vite) necessari ad effettuare una corretta regolazione della taratura delle molle. Grazie a questa regolazione, l'attacco viene tarato in modo che si sganci in caso di caduta dello sciatore, il valore sulla scala viene calcolato attraverso una tabella che segue alcuni valori specifici di chi lo utilizza ma di questo parleremo più nello specifico in seguito.


Esempio di come lo scarpone si incastra con il puntale
2. Vite di regolazione anteriore - Adjustment screw front
Questa vite permette di regolare la taratura delle molle per quanto riguarda il puntale. Il valore presente sulla scala graduata che troviamo sul puntale non corrisponde direttamente nel al peso ne all'altezza dello sciatore ma è un valore DIN che indica l'unità di misura della potenza e, nel caso specifico, esprime lo sforzo di sgancio massimo, superato il quale, l'attacco svincolerà lo sciatore dagli sci. Per regolare questo valore ci sono tabelle che si basano su valori quali peso, altezza, sesso e livello di esperienza dello sciatore.


3. Viti di fissaggio - Fixing screw
Sul puntale troviamo 2 viti di fissaggio che servono a mantenere le parti del puntale il più possibile salde e solide.


4. Skistopper
Lo skistopper è una forcella inserita nella talloniera dello sci che, spinta da una molla, si alza perpendicolarmente alla soletta dello sci quando viene a mancare la pressione dello scarpone. Impedisce allo sci di scivolare da solo dopo lo sganciamento in seguito ad esempio a una caduta.


5. Talloniera - Hell Piece
La talloniera è la parte posteriore dell'attacco da sci. Ad essa viene agganciato lo skistopper. Una volta che lo scarpone viene inserito nel puntale, attraverso una pressione del tallone del piede sullo skistopper, lo scarpone viene agganciato anche a questa parte. La talloniera è dotata di una leva di apertura, quando è aperta questa leva sarà verso il basso mentre quando lo scarpone è agganciato la leva sarà verso l' alto (come in figura). Questa leva permette di sganciare lo scarpone dall'attacco attraverso una pressione esercitata dalle bacchette che utilizza lo sciatore, infatti su di essa è presente una parte concava che agevola l'operazione. Come il puntale la talloniera è dotata di scala graduata per regolare il valore DIN, di cui abbiamo già parlato. 


Immagine di come la talloniera si incastra con lo scarpone, possiamo
notare anche lo skistopper in posizione parallela rispetto allo sci
6. Molla 1 - Spring 1
Questa molla è inserita all'interno della talloniera e serve per regolare l'apertura e la chiusura della leva di apertura.


7. Molla 2 - Spring 2
All'interno della molla 1 è presente un' altra molla che concorre a far funzionare il meccanismo di aperura e chiusura della leva.


8. Vite di regolazione posteriore - Adjustment screw back
La vite di regolazione posteriore ha un'altra forma rispetto a quella di regolazione anteriore ma entrambe hanno la stessa funzione ovvero di regolare i valori DIN come abbiamo già visto in precedenza.


9. Barra centrale - Central bar
La barra centra è la parte fondamentale dell'attacco da sci, su di essa vengono inseriti puntale e talloniera, viene regolata in altezza a seconda della lunghezza dello scarpone. Se non dovesse essere regolata in modo corretto lo scarpone potrebbe avere troppo gioco e quindi si presenterebbe il rischio che lo scarpone si sganci alla prima sollecitazione, rischiando così la caduta dello sciatore. 


10. Vite di fissaggio - Fixing screw
Questa vite di fissaggio permette alla barra centrale di rimanere fissata allo sci.


Di seguito un breve video che mostra come vengono regolati gli attacchi da sci e come vengono effettuate le prove per verificare che regolazioni siano state fatte nel modo più corretto. Si consiglia di far fare questi passaggi ad una persona competente, è bene ricordare che sugli attacchi da sci grava la buona discesa o meno da una pista e quindi il rischio di cadute e infortuni. 



Gli attacchi da sci nel mondo - The ski bindings in the world

Tutti sanno che dove c'è montagna, d'inverno c'è neve e quindi si può sciare. Ma anche la dove non c'è neve si può praticare questo sport, come per esempio sulle dune del deserto o persino a Dubai dove è presente un piccolo comprensorio sciistico coperto.
Pista da sci al coperto a Dubai
Si può sciare in Italia sulle Alpi e in tutti gli stati limitrofi come Austria, Francia, e Svizzera, fino ad arrivare al più grande e considerato anche il più bel comprensorio sciistico in Canada. Quindi gli sci con gli attacchi sono conosciuti praticamente in tutto il mondo vediamo come vengono chiamati:

Arabo: التزحلق
Bielorusso: катание на лыжах
Catalano: fixacions
Cinese tradizionale: 滑雪
Coreano: 스키 바인딩
Finlandese: suksisiteissä
Francese: fixations de ski
Giapponese: スキーバインディング
Greco: δέστρες σκι
Inglese: ski bindings
Latino: ski alligatura
Norvegesi: skibindinger
Portoghese: ligações de esqui
Russo: лыжных креплений
Spagnolo: fijaciones
Tedesco: Skibindungen
Turco: kayak bağlamaları

Un po' di storia sugli attacchi da sci - The history of ski bindings

Sappiamo tutti che gli oggetti e le cose che ci circondano non sono sempre state come le vediamo oggi, sono state quasi tutti modificate in meglio grazie all'evoluzione tecnologica. Non da meno sono gli attacchi da sci che si sono sempre più evoluti per dare allo sciatore maggiore sicurezza e stabilità.

Partiamo dalle origini dello sci dove non esistevano piste battute e men che meno impianti per la risalita e gli sci non venivano usati come oggi per fare sport o come mezzi di svago ma venivano utilizzati per cacciare e come strumento di spostamento durante la guerra.

Le origini
L'attacco più semplice e diffuso per questi usi di "utility"  era composto da semplici bande/lacci in fibre animali o vegetali, assicurati allo sci o mediante lo scavo di una fessura passante (mortasa) o mediante staffe più o meno inchiodate ai suoi lati.

La metà dell' '800
A meta' '800 Sondre Norheim, norvegese della regione del Telemark, crea l'attacco Osier in radici di betulla intrecciate, strutturato su un laccio anteriore che cinge il collo della calzatura più un secondo laccio che la cinge posteriormente, questo sistema di forze sarà alla base del funzionamento degli attacchi da sci per più di un secolo.
Sondre Norheim

Si passò poi all'uso dei lacci in cuoio accoppiati ad un giunco sotto tensione per tenerli il più possibile stabili sulla calzatura; dotati di tale tipo di attacco sembra che fossero i primi sci giunti sulle Alpi dalla Scandinavia, così come quelli utilizzati da Adolf Kind e i suoi amici, considerati i pionieri dello sci in Italia nel 1896, sulle prealpi torinesi e in Val Susa; con essi vennero fatti anche i primi esperimenti del corpo degli Alpini e dei Bersaglieri.
Adolf Kind

L'inizio del '900
Dalla fine dell'800 si diffusero anche gli attacchi cosiddetti a suola come Balata e Ellefsen.

             
Nel 1894 Fritz Huitfeldt, norvegese, introduce il primo attacco con puntale metallico; esso, con successive versioni, diventerà lo standard in Europa occidentale, oltre che in Scandinavia ovviamente, fino alla fine degli anni '20.
L'attacco che porta il suo nome e' caratterizzato da una robusta staffa in ferro passante nella mortasa dello sci, ripiegata ai lati dello scarpone e chiusa da un cinghietto che assicura la punta dello scarpone, la cinghia posteriore, che va a cingerne il tacco, attraversa anch'essa la mortasa; una delle versioni dell'attacco prevedeva una cinghia molto lunga con occhiello intermedio che cingeva lo scarpone più volte. Dal 1904 la fibbia tradizionale nelle cinghie posteriori degli attacchi viene sostituita dalla chiusura a leva Hoyer-Ellefsen che permette di calzare gli sci più facilmente, mantenendo la lunghezza preimpostata della cinghia.
Con attacco Huitfeldt erano gli sci in dotazione alle truppe alpine italiane nella I Guerra Mondiale.



Sulle Alpi orientali l'evoluzione è stata un po' diversa in quanto si affermarono gli attacchi a pedana metallica basculante con molla di freno, veri gioielli di tecnica fine, considerando l'epoca.
L'austriaco Mathias Zdarsky, grande innovatore della tecnica e dei materiali dello sci, brevettò l'attacco Lilienfelder nel 1896.

Mathias Zdarsky
                                            

Alcuni anni più tardi Georg Bilgeri, ufficiale dell'esercito austro-ungarico, introdusse la sua versione di attacco che equipaggiò le truppe da montagna austriache nella I Guerra Mondiale.

Georg Bilgeri

Quelli esaminati fin qui erano gli attacchi principali ma nel medesimo periodo e negli anni immediatamente seguenti ve ne furono diversi altri, diversamente diffusi nelle varie zone d'Europa, tra i quali Beauclair, Mueller, Schuster-Hoeck, Beetschen, Bergendhal.

Gli anni 20' e 30'
Negli anni '20 si trovò il modo di evitare di praticare la fessura passante nello sci fissando il puntale metallico con viti e attaccando la cinghia posteriore direttamente ai bordi di questo; nei primi esemplari la pedana - che era di lamierino metallico o di una specie di linoleum formato da canapa ricoperta da un qualcosa tipo pece o di celluloide - copre la base del puntale, in seguito diventano due parti distinte, si sviluppano precisi meccanismi per regolare la larghezza delle ganasce e nel punto di unione con la cinghia, compaiono appositi leveraggi per incrementarne la trazione diagonale verso il basso; sono gli attacchi di tipo Alpina che verranno continuamente perfezionati con l'aggiunta negli anni di vari particolari da parte di produttori e sportivi, sia nel puntale come le alette premisuola del Gresvig e del Thorleif Haug, sia nella cinghia posteriore come l'arco in lamiera metallica Jordell e la molla Bildstein.


Specificamente per lo sci nordico viene introdotto l'attacco Rottefella (letteralmente "trappola per topi"), molto leggero e privo di cinghie, che verrà diffusamente utilizzato con modifiche minime per più di cinquant'anni.

Gli anni '40 e '50
Negli anni '40 continuano i miglioramenti sugli attacchi esistenti, la cinghia posteriore removibile dotata di due ganci verrà a volte arretrata agganciandola a due perni ai lati dello sci, come nell'attacco Thiering, producendo così un maggiore bloccaggio del tallone in accordo alle nuove tecniche di sciata che già dal decennio precedente, in conseguenza delle innovazioni introdotte dalla scuola dell'Arlberg di Hannes Schneider, avevano abbandonato lo stile Telemark puro a tallone libero. Lo standard pero' diventa rapidamente l'attacco Kandahar con cavo a molla metallico e leva anteriore di serraggio, a motivo della sua robustezza e versatilità, infatti permette sia di procedere a tallone libero sia di bloccare il piede inserendo il cavo nelle apposite guide lungo i fianchi dello sci. Nella II guerra mondiale le truppe da montagna tedesche ed americane erano già dotate di sci con attacco Kandahar, quelle italiane invece utilizzavano ancora i modelli precedenti.
Attacchi Thiering
Attacchi Kandahar
Gli anni '60 e seguenti
L'utilizzo del Kandahar era generalizzato da tempo, venne dotato di puntale girevole ma ormai i tempi erano maturi per il suo abbandono, visto anche che la sciata era ormai diventata completamente a tallone bloccato. Dopo alcuni anni in cui si diffusero attacchi con pedana sganciabile, con talloniera a molla e cinghia lunga o con elaborati sistemi di sgancio come Hvam, Rouade e Cubco, all'inizio degli anni '70 gli attacchi con sgancio di sicurezza su puntale e talloniera lo soppiantarono totalmente.

Esempi di attacchi da sci 
Oggi
Oggi gli attacchi da sci hanno subito ulteriori miglioramenti e in alcuni casi sono stati ripresi attacchi che erano caduti in disuso come per esempio l'attacco Telemark con il tallone libero. Esiste una grande quantità di attacchi da sci per tutte le discipline e per tutte le esigenze, il settore è in continuo miglioramento per garantire sempre una maggior sicurezza per lo sciatore


Quest'anno è stato presentato un nuovo tipo di attacco per gli sci, totalmente differente da quelli precedenti, di seguito il link del video di presentazione e spiegazione di questo innovativo attacco.